Thursday, July 14, 2011

Il Fu Mattia Pascal - Un 'Fake' Ante Twitteram

Leggendo il nonPost Fake Plastic Trolls di @Jovanz74 sul nonBlog Gilda35 mi sono trovata a riflettere sul grande romanzo di Luigi Pirandello, 'Il Fu Mattia Pascal' che proprio qualche settimana fa lessi, per la prima volta. Per qualche oscura ragione, al liceo non fui mai costretta a leggerlo.  Di questo, alla mia insegnante di lettere, sono ora infinitamente grata, perché credo che a diciotto anni avrei capito ben poco.

Non so quanto, nella tarda adolescenza, ci si possa immedesimare nel personaggio di Mattia Pascal - un uomo che, martoriato dalla malasorte, coglie al balzo l'occasione per oblíare la sua stessa esistenza e ricominciare daccapo sotto il falso nome di Adriano Reis. Diciotto anni sono forse pochi per sentire un cosí forte desiderio di abbandonare tutto e re-inventarsi.

Per un adulto, il romanzo di Pirandello simboleggia, invece, il sogno di fuga, il volere cambiare vita, di fare tabula rasa e rinascere.

Considerando il periodo storico in cui venne scritto Il Fu Mattia Pascal - primi Novecento - questo é un romanzo che si dimostra ancora più attuale nell'era dei social networks. Mai come adesso, infatti, é stato possibile per chiunque reinventarsi tramite i molteplici avatars, alter ego e profili offerti dalle comunità' virtuali. Il profilo del social network é quasi un invito vero e proprio alla storpiatura dei fatti, i quali che vengono sempre più' spesso guarniti e addobbati come alberi di Natale; i confini tra verità e finzione diventano sempre più sfocati ed é veramente facile lasciarsi prendere la mano e creare una versione ideale di noi stessi, alla quale aspiriamo talmente tanto che alla fine iniziamo a credere alla nostra stessa mitologia, perdendo la cognizione di ciò che é  reale e ciò che invece é puro artificio.

Siamo, insomma, tutti dei potenziali Mattia Pascal, seppure paradossalmente lo siamo in un mondo in cui la morsa della burocrazia che indissolubilmente ci lega alla nostra identità  ‘ufficiale’ si fa sempre più stretta.

Più l’informazione ci segue e si insinua nella nostra vita sotto forma  di numeri, accounts e codici a barre, e più noi vogliamo scappare, salire sul prossimo treno, fermandoci magari al casinò di Montecarlo, e, con una vincita in tasca, diventare anche noi Adriano Rais, per poi magari un giorno visitare redivivi la tomba del nostro vecchio ego, il ‘nostro’ Fu Mattia Pascal.

3 comments:

U-Black said...

Il titolo del post è semplicemente geniale.
Il post è eccellente!
Complimenti.

asphodelia said...

Grazie! Sono commovuta.... ;-)

Davenne said...

bella sia l'idea del post, che la realizzazione.