Monday, March 05, 2012

Il Corpo Odiato - di Nicola Lecca





È difficile da catalogare, questo strano, breve romanzo di Nicola Lecca. A metà tra un diario e un romanzo vero e proprio, Il Corpo Odiato è narrato dalla voce di un giovane del quale non conosciamo nemmeno il nome; ‘Lui’ scappa dall’opprimente paese natale nel Marchigiano per trovare rifugio nelle discoteche parigine. Ma la libertà trovata a Parigi ha un prezzo, e presto il protagonista dovrà affrontare la sua - finora mal gestita - omosessualità. Felice per brevi momenti tra le braccia di ragazzi diversi ai fine settimana, ‘lui’ diventa vittima di un culto della perfezione fisica che lo porterà ai limiti dell’anoressia. Senza grandi colpi di scena o grandi svolte narrative, ‘Il Corpo Odiato’ traccia quindi il percorso di questo ragazzo: il suo viaggio, la sua stagione all’inferno, e il ritorno. 

Scritto in toni volutamente adolescenziali, e assai claustrofobico nelle ambientazioni - vedi la’ camera iperbarica’, la stanza-rifugio del protagonista - Il Corpo Odiato trascende i due temi principali - l’anoressia e l’autoconsapevolezza della propria sessualità. Non è quindi un libro ‘sull’anoressia’, ne sul ‘coming out’, ma piuttosto un abbozzo, uno ‘studio’ nella tradizione del ‘Romanzo di Formazione’. 

Da un punto di vista strettamente stilistico, la voce del protagonista può fare a volte sorridere un lettore adulto, citando continuamente musica e canzoni che così inevitabilmente diventano una sorta di immaginaria colonna sonora a questo monologo interiore. A tratti si sfocia nel monologo ossessivo del teenager che blogga su Tumblr; ma diamo a Lecca il beneficio del dubbio perché forse era proprio quello il suo intento. 

E ad ogni modo, molti sono gli sprazzi di improvvisa saggezza, momenti di lucidità che non solo elevano il tono della narrazione, ma in cui probabilmente si scorge il pensiero dell’autore: “...l’unico modo per essere felici sarebbe quello di non pensare. Attraverso il pensiero non si può arrivare a nessuna felicità”: a un protagonista che pensa in questi termini, non si può, dopotutto, non voler bene.

2 comments:

Davenne said...

Sul corpo odiato e l'anoressia ti consiglio il film Primo amore di Matteo Garrone!

asphodelia said...

Non lo conosco, ma adesso lo cerco!